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Ci sono undici anni di differenza fra lei e la sua sorellina. La mamma non c'è più. Si è addormentata per sempre un giorno di agosto, quando lei aveva sedici anni e la piccola Minerva solo cinque. Con un amore ineguagliabile, lei ha tirato fuori tutta la sua forza di donna e sorella, prendendosi cura della sua piccola peste dagli immensi occhi verdi, riconoscendo nel suo crescere, nel suo guardarsi allo specchio con la mano sul fianco, indossando il vestito della mamma, rigorosamente scalza, il filo della vita che la morte non è riuscita a spezzare. E così sarà anche quando la piccola Beatrice nascerà, il che avverrà presto, visto che già scalcia, e Minerva lo sa. Una lettera che guarda al passato, al presente ed al futuro. Un libro che non si può dimenticare.